L'importanza di lavare i piatti

c'era questo fumetto in cui lui stava disteso sul letto e dalla finestra entravano tutte le grida dei condomini del palazzo, grida indistinte, bambini, americani, bestemmie, arabi, televisioni, pomeriggio cinque soprattutto, e poi aspirapolveri, stoviglie, e tutto si concretizzava in vignette con dentro asterischi e stelline, o qualcosa del genere, e il cielo plumbeo, no il cielo plumbeo adesso non c'è, c'è la canicola di luglio di maggio, e quando sali le scale arrivi e hai voglia di morire, e distenderti sul letto, ma lì sì che c'è il cielo plumbeo dell'angoscia, non sei per niente soddisfatto ma proprio di niente, e pensi che comunque l'insoddisfazione sia perché desideri qualcosa che non puoi avere o non puoi avere troppo facilmente, anche perché mi sembra strano che uno desideri qualcosa che già tiene tra le mani, e allora dovresti accontentarti, ma più tenti e meno t'accontenti, e magari ti crogioli nella malinconia, che è tipo miele, ti avvolge è calda, però poi è pure appiccicosa e non ti si leva di dosso, e allora te ne torni a casa e dici vabbè ora mi distendo sul letto, ma devi lavare i piatti, sono molti giorni che dovresti lavare quei piatti, e i piatti crescono con i giorni, sono come i debiti, e lì hai voglia di morire, ma alla fine pensi all'acqua, l'acqua almeno è fresca e allora lavi i piatti e non muori più.

2 commenti:

  1. "Vi capita di voler fare cose inutili perché non farle vi fa sentire inutili?" (anon.)

    M.

    RispondiElimina