Come dire ti amo, senza dire ti amo

A noi giovani figli dell'Italia centenariamente unita c'hanno levato tutto, pure le parole. Provate a dire "forza italia" o "libertà" e vediamo se si capisce di cosa state parlando. Ma persino il "ti amo" non è che lo puoi dire in tutta libertà, ecco appunto. Non solo perchè è stereotipato, massificato, svilito e non s'è mai capito cosa significhi, ma soprattutto perchè richiama una certa identità culturale, tant'è che l'ultima volta che ho pronunciato le parole "ti amo", e le pronuncio spesso, mi son sentito rispondere "ma che è, ti piace Moccia?". E va bene tutto, anzi non va bene tutto, però "ti amo" lo diceva pure Dante, o forse no, in ogni caso uno non può dire "ti amo" e sapere che l'altro in testa sua capisce "tre metri sopra il cielo". Per cui ritengo giusto proporre delle soluzioni alternative al "ti amo" per tutti i giovani figli della nuova borghesia italiana, nuova borghesia per non dire nuovo proletariato, visto che non possiede più tanta prole, ma solo tante rate della macchina, cioè un bel nulla, e perciò chiamerei "tariato" e basta. Dunque l'alternativa che propongo ai giovani figli del tariato italiano è l'underscore, il trattino in basso, scrivere pertanto: "ti a_o". Ovvero ipotizzare un giustissimo regime dittato-letterario che si occupi principalmente di censurare le parole svilite, massificate, che non significano più, che agisca arbitrariamente a criptare una lettera della parola in questione lasciandola solo presumere. Ma questo non risolve il parlato, perciò a voce io vi proporrei, cari paroletari, di dire direttamente: "ti underscore", che c'ha pure la parola core, che voglio dire.

7 commenti:

  1. io ho un'amica che non lo dice e se lo dicono gli altri, anche riferendosi a terze persone, s'imbarazza.
    così lei continua a non dirlo e gli altri li costringe a "Lo puffo", "Credo di puffarla" e via dicendo.

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  2. io dico di meteros che un pò inventivamente sarebbe ti voglio più dell'amore...
    sabi

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  3. venite allo studio che verbalizziamo. Ecco, io dico sempre "verbalizziamo."
    Lei mi diceva: "Verbalizzami!", e io di rimando.
    L' amore al tempo della prescrizione breve.

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  4. àmo - piccolo strumento [...] il quale serve, con l'attrattiva dell'esca, a pigliar pesci. Per similitudine Insidia.

    Che dici?

    Quella che ti vede sempre peggio.

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